Storia dell'Arte

(Dal Medioevo al Rinascimento)

Pietre medievali ed armonie rinascimentali.

Il filo rosso dell’arte lungo Medioevo e Rinascimento, attraverso tesori rari.

Il Sannio è un territorio che pullula di opere d’arte di differenti culture, per l’esattezza afferenti alla scuola napoletana e a quella romana, aspetto dovuto alla vicinanza con l’ex-capitale del Regno, Napoli, e alla sua condizione di enclave pontificio dipendente da Roma.

Questa situazione di scambio artistico in verità si verificò già durante la fase longobarda, in cui Benevento divenne uno dei centri maggiori della Longobardia Minor. Lo splendore della città è testimoniato da edifici religiosi di indubbio interesse, tra cui la Chiesa di Sant’Ilario e soprattutto la Basilica di Santa Sofia (foto 4), la cui fondazione fu avviata subito dopo la salita al trono del duca longobardo Arechi II, avvenuta nel 758.

L’edificio, famoso per essere divenuto nel XII secolo la sede di un ricco “scriptorium” dove si sviluppò la celeberrima scrittura beneventana, ha una pianta caratterizzata da un nucleo centrale costituito da un esagono ai cui vertici sono collocate sei splendide colonne antiche, collegate tra loro con archi sui quali si sviluppa l’alta cupola, mentre tutto intorno a questo modulo centrale si sviluppa un secondo anello decagonale con due colonne subito dopo l’ingresso e otto pilastri in blocchi di pietra calcarea bianca intercalati da strati di mattoni. Ogni pilastro è orientato parallelamente alle retrostanti pareti perimetrali, il cui andamento è circolare nella zona presbiteriale che ospita anche le tre absidi, poi a forma stellare per ritornare di nuovo circolare in corrispondenza del portale d’ingresso. Si ammirano ancora frammenti di affreschi, più esattamente nell’abside sinistra l’Annuncio a Zaccaria e il Silenzio di Zaccaria, e nell’abside destra l’Annunciazione a Maria e la Visitazione, opere riconducibili a un anonimo artista siro-palestinese del 768. La Basilica è oltremodo pregevole per il Chiostro a pianta quadrangolare (foto 5), caratterizzato da capitelli e pulvini del XII secolo ornati da decori vegetali, allegorie, bestiari, mostri, scene bucoliche, rappresentazioni dei mestieri, croci, simboli cristologici ed episodi biblici ed evangelici (tra le maestranze attive nel cantiere, si ricordino il Maestro dei Draghi, il Maestro della Cavalcata di Elefanti e il Maestro dei Mesi). Si può ammirare anche una particolare colonna ofitica, ovvero annodata.

Spostandoci in provincia, non si possono non citare diversi edifici religiosi ubicati in posizioni preminenti: l’Abbazia del Santissimo Salvatore a San Salvatore Telesino (IX secolo), che conserva diversi affreschi ritraenti santi, l’Abbazia di Santa Maria in Gruptis a Foglianise (X secolo), di cui rimangono i ruderi del campanile e dei muri perimetrali, e l’Abbazia di Sant’Anastasia a Ponte (XI secolo). A questi si aggiungono numerose chiese rupestri ed eremi adorni di pitture di stampo bizantino, tra cui si segnalano la Grotta dei Santi (VIII-X secolo) e la Grotta delle Formelle (IX-X secolo) a Calvi, la Grotta di San Michele Arcangelo (XI-XII secolo) a Curti di Gioia Sannitica, la Grotta di San Michele (VIII secolo, foto 6) a Faicchio. Nel novero della scultura alto-medievale non si può poi non citare il particolare rilievo con figura umana in posa contorta che decora il concio di pietra posto alla base della Torre dell’Angelo in Circello (foto 3), che è stato datato dal Rotili tra il VII e l’VIII secolo. Gli stili romanico e gotico sono rappresentati dalla splendida facciata del Duomo di Benevento, databile al XIII secolo, di ispirazione pisana, caratterizzata da architravi decorati con finissimi motivi vegetali, capitelli figurati, statue di leoni e vitelli e un guerriero inginocchiato (databile alla fine del XIII secolo). Il Duomo si segnala per altre opere d’arte ancora: la Janua Maior (foto 2), porta bronzea realizzata tra XII e XIII secolo, attribuita a Oderisio da Benevento, formata da 72 pannelli rappresentanti Storie di Cristo, arcivescovi metropoliti di Benevento, vescovi suffraganei e teste di leoni con anelli e le sculture dei pulpiti, opere di Nicola da Monteforte (prima metà XIV secolo).

Tra le opere della provincia, si segnalano, nella Santissima Annunziata di Sant’Agata de’ Goti, il Giudizio universale  (foto 8), databile alla prima metà del XV secolo, che orna la controfacciata, e l’Annunciazione, la Crocefissione, Santi e Diaconi, Storie di Sant’Orsola e San Nicola di Bari, insieme di affreschi del XIV e XV secolo che decorano l’abside. Il Rinascimento è attestato da varie opere di rilievo: risalente agli ultimi decenni del Quattrocento è una pala di Angiolillo Arcuccio, l’Annunciazione (foto 1), all’interno della Chiesa della Santissima Annunziata in Sant’Agata de’ Goti, caratterizzata da uno stile gotico fiorito; del Cinquecento sono numerose opere di Donato Piperno, artista aggiornato su Raffaello e Macchietti, artefice di numerose opere per le Chiese di Sant’Agostino e Santa Sofia in Benevento (foto 7).