Sannio in Fortezza

Un percorso tra castelli, mura, torri e Medioevo.

I manieri sanniti, sentinelle ricche di storia.

Una delle caratteristiche più evidenti delle terre sannite è di essere solcate da caratteristici borghi sorvegliati da castelli e protetti da mura, torri, fossati e porte. Tali edifici datano a iniziare dall’VI secolo, pieno periodo longobardo, ma la fase di maggior diffusione coincide con i normanno-svevi, gli angioini e gli aragonesi, a causa della necessità di difendersi dalle scorrerie saracene. A partire dal XVI secolo si ebbe l’abbandono dei vari castelli con conseguente traslazione dei luoghi di residenza nei casali a valle, oppure la trasformazione degli edifici castellari in palazzi nobiliari veri e propri.

L’edificio castellare più importante del Sannio è la Rocca dei Rettori di Benevento (foto 1), eretta nel 1321 ad opera di papa Giovanni XXII sui resti di una fortezza-castello longobarda fatta costruire da Arechi II intorno all’875 dove in antico era presente un’arce romana. L’edificio si compone di due corpi distinti: il torrione angolare a pianta poligonale e il Palazzo dei Governatori pontifici, a pianta rettangolare con cortile interno.

Il torrione, altro 28 metri, eretto ad opera dei Longobardi, ha pareti in pietre provenienti da edifici di età romana e belle bifore ogivali. Il Palatium affianca particolari antichi, come i barbacani, a elementi neoclassici, come le finestre incorniciate. La costruzione si sviluppa su tre piani, con due torri di vedetta: il piano terra è occupato dalle segrete; un doppio scalone conduce al primo piano organizzato in ampi saloni, con soffitti in legno; al secondo piano vi sono torri di guardia da cui si accede al terrazzo con ampia vista sulla città. Una rampa conduce al giardino posteriore che accoglie un lapidario e diversi frammenti architettonici di epoca romana. Al suo interno è allestita la Sezione storica del Museo del Sannio. Il sistema difensivo della città di Benevento vanta anche di poderose mura, di epoca longobarda, con Port’Arsa e le tre Torri Catena, De Simone e del Santo Panaro. Un altro castello degno di nota è quello di Casalduni (foto 2), di epoca medievale, di cui si ammirano il camminamento di ronda, la torre cilindrica angolare, la grande cisterna per l’acqua romana e l’annessa Chiesa di San Rocco, a cui si aggiungeva un sistema di torri di avvistamento, ovvero la Torre di Racchi e la Torre dei Briganti di Ferrarise.

Casalduni è legata al paese di Pontelandolfo da un medesimo fatto storico, i massacri del 14 agosto 1861 scatenati dalla furia del generale Enrico Cialdini. A scontare il prezzo più alto fu in particolare Pontelandolfo dove la popolazione venne sterminata. Muta testimone di tale massacro è la Torre fatta erigere nel XII secolo dai Gambatesa: alta 21 metri, è caratterizzata da mura a scarpa sopra un cerchio di base, con un anello di pietra scura che separa le mura di basamento con le mura soprastanti, di forma cilindrica: la parte inferiore comprende la cisterna e il deposito per munizioni, mentre la parte superiore serviva come difesa vera e propria del Castello (foto 3), di cui sono presenti ancora i resti con mura poligonali e torrette di avvistamento.

Splendido è poi il Castello di Faicchio (foto 4), eretto nel XII secolo ad opera dei Sanframondo, a pianta trapezioidale, con quattro torri laterali, di cui una non più esistente, elegante portale con stemma signorile, cortile con porticato in tufo grigio, sotterranei, varie terrazze, cappella in stile barocco e ambienti interni arredati con mobili, dipinti, strumenti musicali, un presepe del Settecento, armi da fuoco e armature.

Altri edifici degni di nota sono: il Castello Ducale di Fragneto Monforte (foto 5), appartenuto ai Montalto, enorme palazzo adornato da torri merlate e arricchito da rigogliosi giardini (ospitanti un antico frantoio), con l’annessa Chiesa di Santa Croce; il Castello di Guardia Sanframondi, di epoca normanna, dovuto a Raone, dalla cui terrazza si ammira un meraviglioso panorama; il Castello dell’Ettore ad Apice Vecchia (foto 6), con pianta a forma decagonale, possenti mura, due torri (in origine quattro) con sotterranei, e cortile con fontana, oggi sede della Biblioteca e del Museo Civico della Civiltà Contadina; il Castello di Limatola (foto 7), ora sede di manifestazioni, caratterizzato dalla torre longobarda, dalla Chiesa di San Nicola e da un ricco ciclo di affreschi; il Castello Ducale dei Caracciolo a Melizzano (foto 8), di cui si segnalano la scala in pietra e tufo con balaustra a motivi floreali, merlature, torri fortificate e un maniero in località Torello, con giardini e sale con dipinti, stampe, arazzi e tele di San Leucio; il Castello e la Torre di Montesarchio (foto 9),  che dominano la Valle Caudina.