Feste Profane

Vino, feste, rievocazioni storiche e tanta originalità nel calendario di un territorio.

Le sorprese di un calendario ricco di eventi.

Se molte sono le feste religiose, molte altre sono quelle laiche, ovvero rievocazioni storiche, palii, rassegne culturali e musicali, eventi sportivi, sagre e così via. In questo nostro percorso analizzeremo velocemente prima le iniziative che ruotano attorno al Natale e al Carnevale e poi tutte le altre.

Il Presepe vivente, molto frequente in diversi paesi della provincia, da una parte rievoca il momento della nascita di Cristo e dell’arrivo dei Re Magi, dall’altra trasporta l’intera comunità indietro nel tempo. Se i costumi echeggiano Israele, l’Oriente e l’Antica Roma, di contro il mobilio, le suppellettili, gli arredi, le stoffe, i mestieri, i cibi e le attività quotidiane ricostruite nei presepi sono un chiaro tributo alla civiltà contadina e alla storia del paese che ospita la rappresentazione. Tra i presepi, si ricordano quelli di Apollosa, Baselice, Castelpoto, Circello, Cusano Mutri, Faicchio, Morcone, Paduli, Pesco Sannita, Ruviano, Sant’Agata de’ Goti, Tocco Caudio e soprattutto Pietrelcina.

Numerosi sono anche i mercati natalizi, consuetudine dei nostri giorni che trova il suo apice in «Cadeaux al Castello» che da diversi anni si svolge nel Castello di Limatola tra Novembre e Dicembre (foto 1).

Si ricordi poi l’iniziativa «Luci d’artista» a San Lorenzello, raffinata mostra di luminarie artistiche che ogni anno richiama molti turisti. Non mancano ovviamente concerti e mostre presepiali collocati tra l’Immacolata e l’Epifania. Si ricordi poi, in coincidenza di Capodanno, nei paesi di Casalduni, Pontelandolfo, Faicchio, Morcone e Pietraroja, l’usanza delle «Maitenate», ovvero gruppi di contadini che intonano canti improvvisati per le strade di paese, solitamente basati su temi goliardici e satirici.

Molte sentito è anche il Carnevale, di cui si citano la tradizione della Reginella, rappresentazione laica assai particolare, purtroppo in via d’estinzione e recuperata solo sporadicamente, caratterizzata da momenti mefistofelici e demoniaci, ravvivata da personaggi alquanto orrorifici, e la Canta dei Dodici Mesi, che vede sfilare dodici contadini vestiti in modo eccentrico erti su cavalcatura di asino che recitano filastrocche licenziose e versi osceni (particolarmente colorata e suggestiva è quella di Cusano Mutri).

Ad arricchire il calendario vi sono anche diverse rievocazioni assai singolari, da «La Pace…una storia d’arme e d’amor…» di Santa Croce del Sannio, che ricorda il torneo equestre tra Cristiani e Saraceni del 1785, organizzato dal duca di Santa Croce con lo scopo di trovare il futuro sposo per la figlia, la Battaglia di Circello, che rievoca l’assedio al Castello avvenuto nel 1496, il Palio delle Contrade a Faicchio (foto 2), rievocazione con duecento figuranti e sfida tra otto contrade per la conquista del Palio raffigurante il Santo Patrono, la Quintana storica di Melizzano (foto 3), in cui cinque contrade si fronteggiano con i propri combattenti armati di lancia puntata contro la sagoma del Saraceno, con l’obiettivo di infilare un anello che si restringe ad ogni passaggio, e le rievocazioni ideate dall’associazione «Benevento Longobarda» (foto 4).

E poi, ancora manifestazioni sportive, tra gare podistiche, maratone, ciclismo, raduni di moto e macchine d’epoca, fino al famigerato Raduno internazionale delle Mongolfiere di Fragneto Monforte (foto 5). Ci sono poi particolarissime iniziative, tra cui la tradizionalecorsa delle carrozzelle a Cusano Mutri, e la ruzzola del formaggio, gara a base di lanci di forme diverse di formaggio: si ricordino la ruzzola di Pontelandolfo (foto 6) e quella di Pietrelcina e Pago Veiano.

Il Beneventano è ricco soprattutto di sagre (vino, carciofo, fave, maialino nero, ciliegia, caciocavallo impiccato, lumaca, panorra, salsiccia, cinghiale, marchigiana, cecatelli, panuozzo, patate, fusilli, paccozze, peperoni imbottiti, prosciutto, bufala, struppoli, castagne, torroni, funghi porcini), di cui la più famosa è la Festa dell’uva di Solopaca (41 edizioni), caratterizzata dal corteo dei Ceva-Grimaldi e dalla sfilata dei carri allegorici realizzati con acini d’uva, vere opere d’arte che assemblano fantasia, meccanica, luminosità e colore (foto 7). Tra le non poche rassegne culturali, si citi almeno «Benevento Città Spettacolo», manifestazione che offre ormai da 39 anni un calendario ricco di mostre, visite guidate, convegni, teatro, musica, danza e cabaret, eventi che per diverse sere rendono magica la città di Benevento.