Sannio Sacra
Tra santi, feste e santuari, alla scoperta dell’anima di un popolo.
Lo splendore del sacro, tra feste e santuari.
Il Sannio è una terra ricca di fascino, meta di santi e ispiratrice di culti millenari, profondamente radicati nella madre terra e, per collegamento istantaneo, vista la comunanza tra riti pagani e riti cristiani, intrecciati a filo diretto con la religione, qui declinata in linguaggi differenti e particolari.
Entrando più nello specifico, l’aspetto che salta subito all’occhio è la presenza costante e rassicurante della Madonna, che fa da Madre celeste sempre pronta ad intercedere presso Dio. Il culto mariano, retaggio dei riti rurali dedicati alla Dea Madre, assembla nell’immagine della Madre di Dio tutte le figure femminili più importanti del pantheon romano, e non solo, da Demetra/Cerere ad Artemide/Diana, passando per Era/Giunone ed Estia/Vesta, fino a Iside e Cibele.
Il Beneventano è ricco di santuari dedicati a tale figura sacra, aspetto da ricollegarsi probabilmente al culto delle Sette Sorelle campane che vede il suo fulcro in Montevergine, peraltro confinante con il Sannio, tanto da farne un collegamento diretto con l’Irpinia.
Tra i numerosi santuari mariani, mete costanti di pellegrinaggi, si ricorda in primis quello dedicato alla Madonna delle Grazie in Benevento, peraltro uno dei tre patroni della città (foto 1), a cui si aggiungono altri importanti luoghi di culto intitolati di volta in volta a varie caratteristiche della Vergine: la Madonna Assunta a Guardia Sanframondi (foto 2), la Madonna del Roseto a Solopaca (foto 3), la Madonna della Strada a San Lorenzo Maggiore (foto 4), la Madonna del Monte Taburno a Bucciano, la Madonna delle Grazie a Cerreto Sannita, la Madonna di Campanile a Frasso Telesino.
Ovviamente molti altri ancora sono i luoghi di culto dedicati alla Vergine, con maggiore predilezione per le intitolazioni Addolorata, Annunziata, della Libera e del Carmelo, oltre alle denominazioni delle Grazie e Assunta.
Al culto della Madonna si aggiungono i culti dedicati ai santi patroni, a cui i paesi dedicano feste ricche in fiori, processioni, gioielli, sacre rappresentazioni, ex-voto, bande, bancarelle, fuochi d’artificio e luminarie, oltre a statue lignee o argentee spesso di qualità eccelsa (statue dal XIII al XIX secolo giunte sino a noi).
Tra i santi più festeggiati vi sono: Sant’Antonio Abate (omaggiato con i famosi falò), San Giorgio, San Michele (santo che vanta l’intitolazione di alcuni luoghi meravigliosi, tra cui l’Eremo di San Michele Arcangelo a Foglianise (foto 5),
la Grotta di San Michele a Faicchio e l’Eremo di San Michele Arcangelo a Frasso Telesino), Santa Rita, San Pasquale, Sant’Antonio da Padova, San Vito, San Nicola, Sant’Anna, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, San Lorenzo, San Rocco (foto 4, santo a cui è correlata l’importante Festa del grano a Foglianise), San Nicola, Santa Lucia (di cui si ricorda il Santuario di Sassinoro), San Martino (famosa è la fiera di Solopaca). Il Sannio non si è però limitato a rendere omaggio a diversi santi, ma ha dato i natali anche a molte figure sacre: San Pio da Pietrelcina (tra i luoghi della sua vita, l’olmo di Piana Romana (foto 6),
le case a Pietrelcina e il Convento dei Frati Minori a Morcone), Padre Isaia (figura celebre nella zona del Taburno), San Giuseppe Moscati, Maria Serafina del Sacro Cuore, San Barbato, legato all’abbattimento del demoniaco Noce di Benevento, San Menna, eremita presso i monti del Taburno.
Un accenno meritano i riti penitenziali: a San Lorenzo Maggiore, in occasione del Venerdì Santo, insieme alla Via Crucis sfila un corteo di battenti incappucciati che si percuotono con la disciplina; a Guardia Sanframondi, in Agosto, si svolgono i Riti settennali dell’Assunta, caratterizzati da un corteo di battenti che si lacerano il petto con una spugna con spilli (foto 7) e da una sacra rappresentazione in costumi teatrali, la processione dei Misteri, che evoca episodi biblici o legati alla vita di santi antichi e moderni.
Durante il Corpus Domini, vi è l’usanza di realizzare tappeti a guisa di icone disegnate con fiori, foglie, frutti, sabbie colorate, che riprendono soggetti sacri e allegorici: tale arte si manifesta per esempio a Circello (con l’addobbo floreale dedicato alla Madonna dei Fiori), Sant’Agata de’ Goti, San Marco dei Cavoti, San Bartolomeo in Galdo e soprattutto a Cusano Mutri (foto 8), quest’ultima infiorata famosa in tutto il mondo. A queste si aggiunge la Festa dei Quattro Altari a Montesarchio, gemellata con la omonima di Torre del Greco.
Infine val la pena di ricordare feste che sembrano legate a riti pagani, ove protagonisti assoluti sono il grano e le fasi della mietitura e della trebbiatura, caratterizzate da carri adorni di festoni di grano o da strutture arricchite da sculture e architetture: Madonna del Carmine a San Marco dei Cavoti, Madonna della Strada a San Lorenzo Maggiore, Sacra Famiglia a Fragneto l’Abate e soprattutto la splendida festa del grano dedicata a San Rocco a Foglianise (foto 9), caratterizzata da monumenti e opere d’arte in grano intrecciato. Degna di nota, anche se più sobria, è la processione del grano e dell’olio in occasione della festa patronale a San Lupo.